Nonostante in passato il sistema nervoso centrale fosse ritenuto un “santuario” protetto dall’interazione con il sistema immunitario dalla barriera ematoencefalica, negli ultimi anni sempre maggiori sono state le acquisizioni nel campo nella neuro-immunologia che mostrano come in molte patologie neurologiche l’infiammazione giochi un ruolo chiave. Questo accade non solo in patologie storicamente ritenute immunomediate come la sclerosi multipla, ma anche nelle patologie neurodegenerative, nell’epilessia, nello stroke e in tanti altri ambiti. Ciò apre alla possibilità di nuovi interventi terapeutici.
Storicamente, il tentativo di controllare la neuro-infiammazione ha visto in primis l’utilizzo di terapie steroidee, seguito dallo sviluppo di diversi farmaci immunosoppressori, fino all’arrivo degli anticorpi monoclonali, che con la loro capacità di agire in maniera molto selettiva hanno portato a ottimi risultati non solo in termini di efficacia ma anche di tollerabilità e sicurezza.
La più recente acquisizione della correlazione fra microbiota e neuro infiammazione, con la descrizione di un vero e proprio asse intestino cervello, apre le porte a un possibile intervento terapeutico con modalità ancora diverse, come prebiotici e probiotici. Inoltre, l’acquisizione dell’esistenza di meccanismi attivi nella risoluzione del processo infiammatorio, apre lo spazio al trattamento mediante somministrazione di sostanze che agiscano su tali pathways.
Oltre a fornire ai partecipanti elementi conoscitivi di carattere generale, il convegno si propone di affrontare in dettaglio alcuni approcci dietetici, la dieta chetogenica e il ruolo degli integratori nel controllo della infiammazione e dei processi degenerativi.

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Catanzaro, 17-18 ottobre 2025

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