La Complessità nella Gestione della Malattia di Alzheimer: Uno Sguardo Multidisciplinare

Norbert Glas scrive un libro dedicato alla senilità: “La Terza Età: tra declino e luminosa saggezza (2022), in cui si evidenzia come l’invecchiamento sia una delle fasi naturali dello sviluppo di ogni individuo. La senilità è connessa a cambiamenti e nuove necessità che possono riguardare una parte della vita soddisfacente e feconda, nella quale realizzare un’importante crescita.
Certo, si può sperimentare un rallentamento delle funzioni cognitive e scoprire di essere in maggiore difficoltà nel ricordare impegni o dati, oppure percepire maggiore fatica nell’imparare nuovi concetti, se tali difficoltà iniziano a creare problemi nella vita quotidiana o rischi nello svolgimento delle attività abitudinarie, ci troviamo probabilmente di fronte a dei campanelli di allarme. Potrebbe trattarsi di veri e propri disturbi neurocognitivi, condizioni patologiche che necessitano di approfondimento clinico e trattamento terapeutico.
Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la Malattia di Alzheimer e le altre demenze rappresentano la 7^ causa di morte nel mondo, rappresentando una “priorità mondiale di salute pubblica”. I dati del Global Action Plan 2017-2025 dell’OMS indicano che nel 2015 la demenza ha colpito 47 milioni persone in tutto il mondo, una cifra che si prevede aumenterà a 75 milioni entro il 2030 e 132 milioni entro il 2050, con circa 10 milioni di nuovi casi all’anno (1 ogni 3 secondi).
La prevenzione e la collaborazione multidisciplinare potrebbero rappresentare la chiave per combattere la demenza a livello mondiale. Esiste un numero sempre più consistente di evidenze su come gestire alcuni sintomi della demenza, l’obiettivo della cura non può essere, infatti, individuato nella guarigione o nel ripristino della funzione perduta , bensì, nella valorizzazione delle capacità presenti, nel trattamento delle comorbidità, nella riduzione dell’eccesso di disabilità e nella promozione di strategie di prevenzione e di compenso per un miglioramento dell’interazione con l’ambiente e un mantenimento delle autonomie funzionali, nella tutela del valore umano e sociale della persona. Tali obiettivi trovano un perfetto accordo con quanto prevede l’Organizzazione Mondiale della Sanità che definisce la “Riabilitazione” come “Quell’insieme di interventi che mirano allo sviluppo di una persona al suo più alto potenziale sotto il profilo fisico, psicologico, sociale, occupazionale ed educativo, in relazione al suo deficit fisiologico o anatomico e ambientale”.

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Agrigento, 27-28 ottobre 2023

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