Entro il 2050, in Italia, vivranno da 2,5 a 3,5 milioni di persone affette da Demenza, circa 1 milione in più rispetto ad oggi. Questo dato sottolinea ancora una volta come le malattie degenerative a carico del Cervello, costituiscano una delle maggiori problematiche per la sanità pubblica e per i familiari delle persone affette che giornalmente sono costretti ad affrontare innumerevoli problematiche socio-assistenziali. Ad oggi non esistono soluzioni farmacologiche certe, nonostante i trial clinici internazionali ancora in corso promettano maggiori garanzie per ridurre l’impatto e il corso naturale della malattia.
Le risorse diagnostiche sono migliorate negli ultimi decenni, tuttavia le soluzioni terapeutiche rimangono al più delle promesse. Esistono vari fattori di rischio per l’insorgere delle forme più comuni di demenza, e fra esse la Malattia di Alzheimer. Uno studio recente inglese ha sottolineato come fino al 40% di questi fattori di rischio possano essere significativamente modificati in meglio e ridurre così la progressione e la prevalenza delle malattie degenerative e della demenza in particolare (Livingstone et al. 2020). E’ necessario dunque uno sforzo corale internazionale e multidisciplinare per poter affrontare più adeguatamente tale patologia e il conseguente declino cognitivo.
Il convegno proposto si prefigge di rilevare traiettorie terapeutiche e di prevenzione che possano stimolare ambiti di ricerca meno conosciuti e comunque importanti per affrontare queste tematiche di notevole impatto epidemiologico e di estenuante difficoltà nella gestione socio-psico-sanitaria quotidiana.

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Genova, 24 maggio 2025

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