Un approccio multidisciplinare per la riabilitazione dei pazienti colpiti da ictus

 

“Dopo l’ictus la presa in carico da parte dei professionisti nella riabilitazione è molto precoce, e fa parte dell’approccio multidisciplinare e multi professionale che consente la presa in carico della persona” spiega la dott.ssa Sandra Moretti – Direttore Dipartimento delle Professioni Tecnico Sanitarie della Regione Toscana “Per quanto riguarda la prevenzione dell’ictus, è legata ad un sistema complesso di azioni: le professioni della riabilitazione possono avere un ruolo nella prevenzione primaria e secondaria consigliando stili di vita sani e attività fisica costante”. Un aspetto delle neuroscienze che sarà dibattuto durante il 62° Congresso Nazionale, a Firenze dal 27 al 30 settembre 2023.

Può dirmi il ruolo delle professioni della riabilitazione?

Nel trattamento dell’ictus, il lavoro dei professionisti della riabilitazione è fondamentale e fa parte dell’approccio multidisciplinare e multi professionale che consente la presa in carico della persona.  L’intervento parte dalla fase acuta nelle stroke unit e prosegue fino al sostegno dei pazienti sul territorio, accompagnando il soggetto colpito e la sua famiglia fino al rientro a casa.

I professionisti maggiormente coinvolti sono: i fisioterapisti che si occupano principalmente della riabilitazione neuromotoria; i logopedisti, che prendono in carico gli aspetti cognitivi, del linguaggio e  i disturbi della deglutizione; gli ortottisti che mettono in campo le proprie competenze nell’ambito dei disturbi della visione – Sandra Moretti, Direttore della struttura complessa attività di riabilitazione funzionale, ci parla di questi importanti momenti di recupero, dando un quadro della situazione nella regione Toscana.

Quando avviene la presa in carico dei pazienti?

Dopo l’ictus la presa in carico da parte dei professionisti nella riabilitazione è molto precoce – avviene già nella seconda o terza giornata sulla base delle indicazioni cliniche. Da quel momento inizia il lavoro di riabilitazione con l’intervento graduale delle tre figure. L’obiettivo dell’intervento è recuperare la massima autonomia possibile in ogni fase della malattia. Ad esempio nella fase acuta ospedaliera, recuperare precocemente la posizione seduta e la verticalizzazione, recuperare le funzioni comunicative, anche utilizzando strategie di compenso e ausili specifici. Successivamente alla fase acuta, la riabilitazione può continuare in strutture di ricovero dedicate alla riabilitazione intensiva, oppure può essere fatta in ambulatorio o al domicilio del paziente. La scelta del setting è influenzata da vari fattori: la gravità del disturbo funzionale, la stabilità clinica, il livello funzionale pre morboso, fattori dai quali possiamo ragionevolmente pensare a quella che sarà la prognosi riabilitativa.

In Toscana la distribuzione dei centri sia di livello intensivo sia a livello ambulatoriale è abbastanza omogenea. Le professioni della riabilitazione inoltre, possono avere un ruolo fondamentale anche nella fase della cronicità. In questo caso ha un ruolo fondamentale la figura del “Fisioterapista di comunità”, che è presente su tutti i territori dell’azienda USL Toscana centro e ha fra gli obiettivi quello di monitorare le condizioni a domicilio valutando anche la situazione ambientale e la necessità di ausili, intervenendo se necessario per fornire istruzioni e addestramento ai caregiver.

A livello di prevenzione, quali sono gli aspetti da tenere maggiormente in considerazione?

La prevenzione dell’ictus è legata a un sistema complesso di azioni: le professioni della riabilitazione possono avere un ruolo nella prevenzione primaria e secondaria consigliando stili di vita sani e attività fisica costante; in questo contesto hanno un ruolo fondamentale gli educatori professionali, che collaborano con i servizi Aziendali di educazione e promozione della salute, ma anche coloro che direttamente nei servizi per le dipendenze si occupano degli interventi individuali o di gruppo per le dipendenze da fumo  e da alcool.

Quale è il dato d’incidenza dell’ictus nella regione Toscana?

10.000 casi (80% ischemici- 20% emorragici)