Dott. Carlo Rossi
UOC Neurologia Pontedera – Area Patologie Cerebro-Cardio-Vascolari – Dipartimento delle Specialistiche Mediche- ASL Toscana Nordovest
La telemedicina è la pratica medica che sfrutta le tecnologie dell’informazione e della comunicazione per fornire assistenza sanitaria a distanza. Questo può includere una vasta gamma di servizi, tra cui consultazioni virtuali, monitoraggio remoto dei pazienti, trasmissione di dati medici, eseguire valutazioni e offrire assistenza in condizioni di disagio.
Come molte scoperte mediche e tecnologiche, anche la telemedicina, nata dall’unione delle parole medicina e telematica, trova le sue radici nelle esigenze militari ed in particolare nella necessità di poter monitorare i parametri vitali degli astronauti durante la corsa allo spazio degli anni ’70. (Gensini G, Monitor 2021|46 7-8). La definizione che veniva fornita era “la pratica medica senza l’abituale confronto fisico tra medico e paziente, usando un sistema di comunicazione multimediale interattivo” (BashShur, Anna Rev Publica Health 2000; 21:613-37)
Con lo sviluppo di Internet ed il miglioramento tecnologico delle telecomunicazioni, la telemedicina diviene una necessaria evoluzione digitale della medicina tradizionale o quantomeno un suo importante supporto. In ultima analisi, rappresenta un insieme di strumenti per far comunicare Medico e paziente o Medico con altri operatori sanitari a distanza e quindi per agevolare l’erogazione di servizi sanitari. Tale pratica rientra nella digital health o e-health che secondo l’OMS è l’utilizzo di strumenti informatici e di telecomunicazione a vantaggio della salute umana. Sempre l’OMS, nel 1997 definisce la telemedicina come “l’erogazione di servizi sanitari, quando la distanza è un fattore critico, per cui è necessario usare, da parte degli operatori, le tecnologie dell’informazione e delle telecomunicazioni al fine di scambiare informazioni utili alla diagnosi, al trattamento ed alla prevenzione delle malattie”
Il supporto legislativo nel nostro Paese con il Patto della salute 2019-2021 (Rep. Atti n.209/CSRdel 18 dicembre 2019) e l’accelerazione forzata dal periodo pandemico da SARS-CoV-2 hanno reso cogente la tematica della riorganizzazione digitale del nostro settore che, grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (2021) ed ai temi legati alla Missione 6 dello stesso nelle componentin 1 e 2 ha iniziato a trovare attuazione.
Ma quali sono le potenziali applicazioni della telemedicina in Neurologia?
In primis può agevolare e migliorare l’accessibilità e la qualità delle cure, usufruendo di tecnologie e applicazioni specializzate. In questo ambito va annoverato l’uso delle videoconferenze che permettono consulenze virtuali in diretta e monitoraggio remoto dei sintomi, e anche la gestione e invio di imaging in remoto. Ciò autorizzerebbe la trasmissione di immagini diagnostiche affinchè possano essere valutate dagli specialisti a distanza nell’ottica di impostare una diagnosi tempestiva e facilitare il teleconsulto nel rapporto medico/medico.
E’ inoltre necessario sottolineare il ruolo dei dispositivi di monitoraggio indossabili (wearable) che possono comunicare costantemente sia parametri vitali che mobilità, rischio caduta ecc del paziente nella vita quotidiana e in condizioni di real life.
Altra applicazione prevede l’instaurarsi di piattaforme di gestione dei dati: sistemi informatici di archivio e gestione di informazioni dei pazienti (fascicolo sanitario elettronico) con facilitazione e raccordo dei dati anamnestici nei differenti setting di lavoro, terapie assunte, allergie ecc con marcata riduzione dei rischi e riduzione dei tempi di raccolta dell’anamnesi.
E come possiamo riassumere i principali vantaggi della telemedicina?
– Maggiore equità di accesso ai servizi, soprattutto nell’ottica di pazienti fragili con disabilità motoria, cognitiva o psichiatrica, con possibilità di evitare organizzazione di trasporti, spostamenti e viaggi a distanza. Tale vantaggio diventa un’esigenza soprattutto nei contesti territoriali di isolamento geografico (terreni montani ed insulari)
– riduzione dei costi associati alle visite ospedaliere sia nei costi diretti (organizzazione trasporto sanitario, permessi di lavoro) che indiretti (riduzione dei rischi di infezione intraospedaliera) con ottimizzazione del percorso sanitario
– diagnosi e trattamento tempestivo, facilitato da una più rapida accessibilità ai medici specialistici che consenta un inquadramento precoce e tempestivo delle malattie neurologiche
– monitoraggio continuo mediante una valutazione costante dei pazienti e la gestione dei big data. Un invio continuo e “in diretta” di parametri e informazioni permette di rilevare precocemente eventuali cambiamenti nei sintomi e identificare l’andamento di una patologia anche alla luce di una ottimizzazione terapeutica.
In quali campi della Neurologia la telemdicina può essere applicata?
L’apporto della telemedicina ravvede un razionale nella maggior parte delle patologie neurologiche.
Nei pazienti con Demenza e disturbi del Movimento il suo utilizzo è paradigmatico agevolando la valutazione di soggetti per il resto difficilmente trasportabili sia per scarsa mobilità che per rischio di peggioramento dei sintomi comportamentali (delirium). Anche nell’ottica di quanto auspicato nel DM 77.2022, è auspicabile “portare le competenze ospedaliere” nelle case dei pazienti in un’ottica di maggiore equità e di deospedalizzazione.
Nell’ambito delle patologie acute come gli eventi cerebrovascolari, l’utilizzo della telemedicina può essere fondamentale nella gestione dell’acuzie, mediante identificazione da remoto del quadro neurologico del paziente nel caso la prima assistenza non possa essere fornita da personale medico ma da volontari spesso presenti sul territorio. Essi si possono avvalere di caschetti o app per invio di brevi filmati al neurologo per facilitare una prima valutazione presso il centro ospedaliero e ciò può essere utile nell’ottica dall’abbattimento dei tempi di soccorso e trattamento di pazienti con stroke ischemico ma anche nella identificazione di malati che necessitino percorsi ad hoc.
Altro ruolo importante può essere svolto come apporto alla prevenzione secondaria, mediante monitoraggio della gestione dei fattori di rischio.
Per comprendere appieno l’impatto della telemedicina in neurologia, è importante esaminare le sfide e le opportunità che questa disciplina offre, nonché esplorare le tecnologie e le applicazioni specifiche utilizzate nel campo neurologico. Inoltre, è fondamentale considerare i vantaggi e le limitazioni della telemedicina, insieme alle implicazioni etiche, legali e socioeconomiche associate alla sua implementazione.
Nei pazienti con cefalea, epilessia, malattie demielinizzanti, l’invio costante di dati e informazioni cliniche può risultare inoltre fondamentale nell’ottimizzazione della gestione terapeutica e non farmacologica.
Ma quali possono essere i limiti e le difficoltà che occorre affrontare prima di una sicura applicazione della telemedicina?
– Privacy e sicurezza dei dati: La trasmissione e l’archiviazione dei dati clinici attraverso canali digitali sollevano preoccupazioni riguardo alla privacy e alla sicurezza dei pazienti, richiedendo la formulazione di misure rigorose per proteggere le informazioni sensibili.
– Limitazioni nella valutazione clinica: La telemedicina può limitare la capacità del medico di eseguire un esame fisico completo e approfondito
– Regolamentazione e rimborsi: Le normative e le politiche di rimborso relative alla telemedicina possono variare nelle differenti regioni e possono rappresentare un ostacolo alla sua adozione diffusa e alla sostenibilità economica.
– Preservazione della relazione medico-paziente: sarebbe infatti importante garantire il mantenimento del rapporto tra medico e paziente, che è fondamentale per una cura efficace.
– Responsabilità professionale e normative: I medici che praticano la telemedicina devono rispettare le stesse regole e devono essere egualmente tutelati che nel lavoro de visu.
Alla luce dunque della costante evoluzione delle metodiche di approccio clinico e diagnostico, affrontare taleproblematiche risulterà la prossima sfida del medico per permettere un rapido e sicuro nonché migliorativo utilizzo della Telemedicina in Neurologia.
Bibliografia