COVID-19 and disease-modifying therapies in patients with demyelinating diseases of the central nervous system: A systematic review

SNO Approfondimenti

A cura di:
Valeria Piras, Valentina Oppo, Luigi Cocco, Giuseppe Fenu (SC di Neurologia e Stroke Unit, Dipartimento di Neuroscienze, Azienda Ospedaliera “Brotzu”, Cagliari)
Marta Melis (SC di Neurologia, A.O.U P.O. Policlinico Duilio Casula, Cagliari)
Bruno Del Sette (Unità di radiologia interventistica, Ospedale Maggiore di Novara)
Erika Erriu (U.O. di Neurochirurgia, Azienda Ospedaliera “G. Brotzu, Cagliari)

In questa revisione sistematica della letteratura, sono stati inclusi un totale di 84 studi, pubblicati nel corso del 2020, relativi all’esperienza di 2493 pazienti affetti da sclerosi multipla e 37 affetti da neuromielite ottica con infezione da COVID-19
Tra questi il tasso di mortalità è stato complessivamente del 1,8% comparabile al 2,1 % individuato nelle popolazioni di riferimento. Inoltre, la maggior parte degli studi non ha individuato una relazione significativa tra la mortalità e l’utilizzo di farmaci modificanti il decorso della malattia. Tale osservazione rinforza l’indicazione a proseguire anche durante la pandemia le terapie in atto. Altre caratteristiche come l’età, la disabilità più elevata, l’obesità e le comorbidità cardiologiche sono risultati fattori di rischio indipendenti per una maggiore severità dell’infezione da Covid-19. Dopo l’infezione è stata inoltre osservata una riduzione della risposta immunitaria nei pazienti trattati con alcuni farmaci, con possibili implicazioni per il timing di vaccinazione.

 

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