Le malattie cerebrovascolari costituiscono la seconda causa di morte, la terza causa di disabilità a livello mondiale e la prima causa di disabilità negli anziani. L’ictus ischemico è il principale sottotipo di malattia cerebrovascolare (80% dei casi); le emorragie intraparenchimali costituiscono meno del 20% dei casi e le emorragie subaracnoidee meno del 5% del totale.
Nel corso degli ultimi 10 anni si è assistito ad un continuo progresso e ad una ridefinizione del percorso diagnostico-terapeutico della fase acuta di tali patologie. In tale contesto è emersa con forza la necessità di un coinvolgimento sempre maggiore delle 3 specialità neuroscientifiche (Neurologia, Neuroradiologia, Neurochirurgia) nella prospettiva di una proficua interazione volta al raggiungimento del miglior trattamento possibile.
L’ampliamento della “potenziale finestra terapeutica”, definibile caso per caso grazie al neuroimaging avanzato, costituisce la nuova prospettiva in grado di superare, in parte, lo storico principio “time is brain”. I nuovi strumenti tecnologici presentano però anche criticità e rischi di interpretazioni non corrette dei dati rilevabili.
La scelta di declinare l’incontro attraverso casi clinici provenienti dalle diverse U.O. neurologiche della regione manifesta l’intento di realizzare un confronto che parta dalla real-life ospedaliera. Al fine di stimolare una riflessione costruttiva è stato previsto un ampio tempo di discussione in tavola rotonda con la partecipazione di rappresentanti di tutte le 3 discipline neuroscientifiche regionali.

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San Benedetto del Tronto, 28 marzo 2025

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