Perioperative Neurological Evaluation and Management to Lower the Risk of Acute Stroke in Patients Undergoing Noncardiac, Nonneurological Surgery. A Scientific Statement From the American Heart Association/American Stroke Association

SNO Approfondimenti

A cura di:
Valeria Piras, Valentina Oppo, Luigi Cocco, Giuseppe Fenu (SC di Neurologia e Stroke Unit, Dipartimento di Neuroscienze, Azienda Ospedaliera “Brotzu”, Cagliari)
Marta Melis (SC di Neurologia, A.O.U P.O. Policlinico Duilio Casula, Cagliari)
Bruno Del Sette (Unità di radiologia interventistica, Ospedale Maggiore di Novara)
Erika Erriu (U.O. di Neurochirurgia, Azienda Ospedaliera “G. Brotzu, Cagliari)

Questo Scientific Statement si concentra sulle complicanze cerebrovascolari di interventi chirurgici non cardiaci e non neurologici, derivate da pubblicazioni negli ultimi 10 anni.
La prima sezione dell’articolo si concentra sull’ottimizzazione preoperatoria, concentrandosi sull’identificazione dei principali fattori di rischio (identificati nell’età avanzata, la malattia renale e un precedente evento cerebrovascolare, il setting chirurgico e la sede dell’intervento), i presunti meccanismi per l’ictus perioperatorio ischemico (ipotensione, stenosi carotidea, ipossia tissutale associata all’anemia, embolia, infiammazione sistemica, disfunzione endoteliale e recente interruzione dei farmaci antitrombotici) o per l’ictus emorragico (l’ipertensione non controllata e l’uso di farmaci antitrombotici, il danno da riperfusione), compreso il ruolo della rivascolarizzazione carotidea preoperatoria nei pazienti con stenosi carotidea di alto grado e il ritardo della chirurgia nei pazienti con ictus recenti (si suggerisce di posticipare la chirurgia elettiva di almeno 6 mesi fino a 9 mesi per ridurre il rischio di ictus perioperatorio).
La seconda sezione esamina le strategie intraoperatorie per ridurre il rischio di ictus, concentrandosi sul controllo della pressione sanguigna con un target di MAP > 70mmHg durante l’intervento, sulle trasfusioni di sangue e sulle tecniche anestetiche. Nell’ultima sezione si presentano strategie per la valutazione e il trattamento di pazienti con sospetto ictus postoperatorio, con particolare enfasi sul valore del rapido riconoscimento e sull’uso precoce della trombolisi endovenosa e dell’embolectomia meccanica nei pazienti appropriati.
Dal momento che per molti aspetti di questo argomento mancano evidenze di alta qualità, molte delle raccomandazioni in questo articolo riflettono il consenso degli esperti con l’obiettivo di fornire una guida pragmatica ai professionisti che devono prendere decisioni nel mondo reale della pratica clinica.

 

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