La SNO in difesa della Neuroradiologia in Italia

La SNO pubblica la lettera aperta di Enrico Cotroneo, direttore della Unità Operativa Complessa di Neuroradiologia del San Camillo di Roma, dinanzi la volontà di fagocitare nelle radiologie generaliste la neuroradiologia. Il Presidente SNO Luca Valvassori risponde ricordando la storia travagliata della Neuroradiologia italiana e il bisogno di tutelare questa fondamentale disciplina delle neuroscienze.

In previsione della quiescenza del direttore della UOC di Neuroradiologia Diagnostica/interventistica dell’AO San Camillo Forlanini di Roma, è stato bandito un concorso di Direttore della UOC nel mese di febbraio c.a. A distanza di sei mesi, dopo delibera aziendale e pubblicazione sull’Atto Notorio dell’Azienda, dopo estrazione ufficiale dei commissari ed avvenuta accettazione da parte dei medesimi, il concorso appare bloccato adducendo la motivazione della mancanza del Direttore Sanitario ufficiale. Il nuovo DG entrato in carica a novembre 2021 non ha al momento ancora, essendo nelle sue facoltà, indicato il nome del DS ufficiale.

In effetti la volontà sarebbe quella di retrocedere, nel futuro Atto Aziendale di settembre, la UOC di Neuroradiologia a UOSD di Neuroradiologia Interventistica in capo al Responsabile dell’Area Radiologica, attuale direttore della UOC di Radiologia Interventistica. Tale volontà è stata resa nota al Direttore della Neuroradiologia da altri Direttori presenti nel Collegio di Direzione.

Trattasi del direttore del Dipartimento Cardio-Toracico, del Direttore del Dipartimento Capo-Collo, del Direttore del Dipartimento di Chirurgia di Urgenza, del Direttore della UOC dei Trapianti. Tutti hanno espresso i loro dubbi e considerazioni al DG per tale declassamento. Sarebbe un vulnus retrocedere la UOC Neuroradiologia a UOSD di Neurointerventistica. In primis perché quella del San Camillo è l’unica UOC ospedaliera della regione Lazio, esistente da circa 43 anni come UO Complessa. Secondo, per l’attività svolta nella partecipazione a trials clinici, PDTA, attività assistenziale e scientifica riconosciuta nella sanità regionale. Infine, per l’elevata mole quantitativa e qualitativa svolta negli anni sempre con un riconoscimento di risultato superiore al 90% degli obiettivi assegnati.

Non esistono in effetti motivi validi di ottimizzazione ed organizzazione aziendale ma soltanto la volontà di fagocitare da parte delle Radiologie Generaliste, annullando la disciplina Neuroradiologia.

Una lettera che non lascia indifferente la nostra Società delle Neuroscienze Ospedaliere, e che ha visto una pronta risposta da parte del Presidente SNO, Luca Valvassori.

Purtroppo, la storia della Neuroradiologia italiana, ciclicamente travagliata a seconda dei periodi storici, dei personaggi coinvolti (anche nelle discipline affini) e delle fasi di gestione della Sanità, presenta diverse situazioni analoghe in cui la cancellazione di una struttura di Neuroradiologia ha portato ad uno scadimento del livello culturale e assistenziale dei pazienti neurologici, sia sul lato diagnostico che su quello terapeutico (interventistico).

Si è sempre dimostrato sbagliato scindere le due anime della nostra disciplina, perché entrambe hanno radici comuni assai distanti dalla radiologia generale e lunghi percorsi di training dedicati che ne fanno una specialità a sé stante, a prescindere dalla burocrazia e dalle contorsioni accademiche.

La nostra Società, che rappresenta la casa delle Neuroscienze, ha il dovere morale di difendere le proprie competenze a tutti i livelli e di diffondere il sapere acquisito e perfezionato negli anni. Credo che sia importante fare tutto il possibile, e certamente lo farò personalmente insieme a tutta la SNO, per evitare un’ulteriore perdita di autonomia e valore scientifico delle Neuroscienze Ospedaliere.

30 agosto 2022