Timing of cranioplasty: a 10.75-year single-center analysis of 754 patients

SNO Approfondimenti

A cura di:
Marta Melis, Valeria Piras, Valentina Oppo, Luigi Cocco (SC di Neurologia e Stroke Unit, Dipartimento di Neuroscienze, Azienda Ospedaliera “Brotzu”, Cagliari)
Bruno Del Sette (Unità di radiologia interventistica, Ospedale Maggiore di Novara)
Erika Erriu (U.O. di Neurochirurgia, Azienda Ospedaliera “G. Brotzu, Cagliari)

Questo articolo descrive lo studio, al momento più ampio, sulle complicanze della cranioplastica e sulla loro relazione temporale con l’intervento. Son stati presi in esame tutti le procedure di cranioplastica (754), eseguite nel Centro Medico Harborview di Seattle negli ultimi 10.75 anni. È emerso un aumento significativo del rischio di infezione nei casi in cui la cranioplastica era stata posizionata meno di 14 giorni dopo la decompressione; un aumento delle crisi comiziali quando si procedeva all’intervento oltre i 90 giorni; un aumento del rischio di idrocefalo se la procedura era stata fatta entro i 90 giorni e un ridotto rischio di riassorbimento dell’osso (nei cassi in cui era stato usato l’osso autologo) quando la cranioplastica veniva eseguita tra i 15 e i 30 giorni dopo la craniectomia.

 

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